Documentari e Corti
ICAROS di Georgina Barreiro esplora l’universo spirituale del popolo shipibo nell’Amazzonia peruviana attraverso immagini suggestive e isuoni dei canti sacri (Icaros) che accompagnano la cerimonia dell'Ayahuasca, il "Rimedio" segreto e visionario degli sciamani amazzonici per la comprensione dei misteri della vita e della morte. Il giovane Mokan Rono intraprende il suo cammino nella conoscenza dei canti sacri e della medicina ancestrale, guidato da Sene Nita, un saggio sciamano e da Wasanyaca, grande maestra guaritrice e sua madre. In apertura verrà presentata la campagna di crowdfunding "Plant An Ayahuasca" della Ong Etnopharmakon per la preservazione della biodiversità nella regione Madre de Dios, Perù. (...)
IL DOCUMENTARIO
NOI ARGENTINI DISCENDIAMO ANCHE DA QUELLE NAVI
di MILENA ANNECHIARICO
Lo scorso settembre 2013, è uscito a Buenos Aires il cortometraggio documentario “Los argentinos también descendemos de esos barcos” (Noi argentini discendiamo anche da quelle navi), (Milena Annecchiarico-Lúdico Films).
Il documentario è stato presentato in diversi incontri e festivals in Argentina e in Italia. Ha ottenuto il Premio del Pubblico nel Festival “Documentamy-Un posto nel mondo”, Filmstudio90 (Varese-Italia), novembre 2013. (continua...)
di MILENA ANNECHIARICO
Lo scorso settembre 2013, è uscito a Buenos Aires il cortometraggio documentario “Los argentinos también descendemos de esos barcos” (Noi argentini discendiamo anche da quelle navi), (Milena Annecchiarico-Lúdico Films).
Il documentario è stato presentato in diversi incontri e festivals in Argentina e in Italia. Ha ottenuto il Premio del Pubblico nel Festival “Documentamy-Un posto nel mondo”, Filmstudio90 (Varese-Italia), novembre 2013. (continua...)
EL MOCITO di Jean de Certeau, Marcela Said Cares
El Mocito è un documentario drammatico, carico di fatti trascendentali e duri nello stesso tempo, mostrati attraverso i ricordi poco gratificanti ma che fortificano l'essenza di quei giorni vissuti nella tragedia storica del popolo cileno. Lo scopo è di attirare l'attenzione del mondo europeo e di quello cileno affinchè tutto ciò non torni a succedere. Sarà proiettato all'8° Latin American Film Festival di Utrecht.
El Mocito-di Jean de Certeau, Marcela Said Cares-Cile-2011-70'
El Mocito-di Jean de Certeau, Marcela Said Cares-Cile-2011-70'
La cicatriz de Paulina di Manuel Legarda
Nel 1995 il presidente Alberto Fujimori annuncia il Programma di pianificazione familiare nel paese, un programma che sosteneva di migliorare la salute riproduttiva delle persone. In un primo momento alcune organizzazioni femminili credono nell' iniziativa del Presidente.Le donne, vittime di questi processi cominciano a parlare.(...)
TIERRA DE MUJERES di Miguel Mirra-Argentina
Le donne argentine in difesa della terra e della vita.
Un documentario di Miguel Mirra.
Nel segno dei nuovi movimenti sociali che sono nati a partire dalla resistenza al neoliberalismo, il documentario TIERRA DE MUJERES ci mostra la lotta delle donne argentine in difesa della terra e del territorio, della vita e della comunità dal 1995, in Winifreda, La Pampa, per affrontare la riconquista dei propri campi fino ad oggi in Famatina, La Rioja, in lotta contro la devastante miniera a cielo aperto.(per saperne di più)
Un documentario di Miguel Mirra.
Nel segno dei nuovi movimenti sociali che sono nati a partire dalla resistenza al neoliberalismo, il documentario TIERRA DE MUJERES ci mostra la lotta delle donne argentine in difesa della terra e del territorio, della vita e della comunità dal 1995, in Winifreda, La Pampa, per affrontare la riconquista dei propri campi fino ad oggi in Famatina, La Rioja, in lotta contro la devastante miniera a cielo aperto.(per saperne di più)
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LA ISLA - ARCHIVIO DI UNA TRAGEDIA di Uli Stelzner - Guatemala/Germania- 2009 - 85'
Guatemala: alla fine del 20 secolo l'esercito e la polizia assassinano e sequestrano centinaia di migliaia di persone. Nonostante ciò questo genocidio senza precedenti nella storia americana rimane senza condanne. Un sistema di terrore e impunità basato sul silenzio e la probabile mancanze di prove. Ma nel 2005, dopo una violenta esplosione nella capitale, si scopre accidentalemente l'archivio segreto della polizia nazionale. Nel complesso dell'attuale accademia di polizia si trovava in passato La Isla, un carcere segreto dei temuti comandi della polizia nazionale, dove vengono trovati più di 80 milioni di documenti. Il regista è, fino ad oggi, l'unico cineasta autorizzato a filmare un lungometraggio nell'archivio. Il documentario disegna, attraverso una straordinaria interazione visuale ed emozionale, la storia di una tragedia e porta alla luce le prove per chiarire crimini inconcepibili. Nello stesso modo cerca di mettere in evidenza una giovane generazione di lavoratori che desiderano liberarsi dell'asfissiante abbraccio della loro propria storia non ancora chiarita.
Guatemala: alla fine del 20 secolo l'esercito e la polizia assassinano e sequestrano centinaia di migliaia di persone. Nonostante ciò questo genocidio senza precedenti nella storia americana rimane senza condanne. Un sistema di terrore e impunità basato sul silenzio e la probabile mancanze di prove. Ma nel 2005, dopo una violenta esplosione nella capitale, si scopre accidentalemente l'archivio segreto della polizia nazionale. Nel complesso dell'attuale accademia di polizia si trovava in passato La Isla, un carcere segreto dei temuti comandi della polizia nazionale, dove vengono trovati più di 80 milioni di documenti. Il regista è, fino ad oggi, l'unico cineasta autorizzato a filmare un lungometraggio nell'archivio. Il documentario disegna, attraverso una straordinaria interazione visuale ed emozionale, la storia di una tragedia e porta alla luce le prove per chiarire crimini inconcepibili. Nello stesso modo cerca di mettere in evidenza una giovane generazione di lavoratori che desiderano liberarsi dell'asfissiante abbraccio della loro propria storia non ancora chiarita.
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“MACHIAVELLI’S THE PRINCE” & “THE HUBRIS OF SISYPHUS”
Julio Ponce Palmieri, pluripremiato nell'ambito cinematografico, ha terminato i suoi due ultimi cortometraggi, nei quali vengono esplorati generi non ancora sfruttati da Hollywood: il crimine drammatico filosofico e il thriller di stupefascente mitologia.
Dalla durata di 30 minuti, MACHIAVELLI’S THE PRINCE è unadattamento moderno del libro del riconosciuto macontroverso filosofo Niccolo Machiavelli. Il cortometraggio racconta la storia di un uomo costretto ad assorbire gli affari e lo status facoltoso di suo padre, dopo che quest'ultimo è stato assassinato. Prima, però, dovrà seguire alla lettera le machiavelliche istruzioni dettagliate che gli indicano il miglior percorso per poter ottenere la vendetta dellamortedi suo padre e trarre vantaggi dai suoi oppressori.
.(...)
L'abilità e la facilità ad adattare sceneggiature ha permesso a Julio Ponce Palmieri di creare la storia intitolata THE HUBRIS OF SISYPHUS, basata sul racconto mitologico della figura di origine greca.
In un adattamento moderno, racconta come il personagio Sisyphus ingannò gli Dei e la medesima Morte, e per questo fu condannato al patimento eterno. Cercando continuamente di portare un messaggio nelle sue proposte di cinema, il regista Ponce Palmieri, con questa storia di Sisyphus, ci vuole dimostrare che esisteranno sempre delle conseguenze per le cattive azioni e si pagheranno, nel presente, in futuro o dopo la stessa morte.
Julio Ponce Palmieri, pluripremiato nell'ambito cinematografico, ha terminato i suoi due ultimi cortometraggi, nei quali vengono esplorati generi non ancora sfruttati da Hollywood: il crimine drammatico filosofico e il thriller di stupefascente mitologia.
Dalla durata di 30 minuti, MACHIAVELLI’S THE PRINCE è unadattamento moderno del libro del riconosciuto macontroverso filosofo Niccolo Machiavelli. Il cortometraggio racconta la storia di un uomo costretto ad assorbire gli affari e lo status facoltoso di suo padre, dopo che quest'ultimo è stato assassinato. Prima, però, dovrà seguire alla lettera le machiavelliche istruzioni dettagliate che gli indicano il miglior percorso per poter ottenere la vendetta dellamortedi suo padre e trarre vantaggi dai suoi oppressori.
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L'abilità e la facilità ad adattare sceneggiature ha permesso a Julio Ponce Palmieri di creare la storia intitolata THE HUBRIS OF SISYPHUS, basata sul racconto mitologico della figura di origine greca.
In un adattamento moderno, racconta come il personagio Sisyphus ingannò gli Dei e la medesima Morte, e per questo fu condannato al patimento eterno. Cercando continuamente di portare un messaggio nelle sue proposte di cinema, il regista Ponce Palmieri, con questa storia di Sisyphus, ci vuole dimostrare che esisteranno sempre delle conseguenze per le cattive azioni e si pagheranno, nel presente, in futuro o dopo la stessa morte.
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INCESANTE GUERRA di Carlos Altamirano- Messico-2005-13'
Primi piani del poeta Gelasio, attore e filosofo, esiliato dal Guatemala e che ora vive ai margini delle strade di Città del Messico, e recita versi di Shakespeare. Le sue immagini vengono accostate a quelle di altri emarginati della metropoli messicana e degli Stati Uniti. L'opera ha come obiettivo quello di mostrare le guerre interne generate dalla guerra. Il sottofondo di suoni reali dei missili lanciati sull'Iraq nell'invasione del 2002 e delle esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki e musica struggente di un sax concludono il corto.
Primi piani del poeta Gelasio, attore e filosofo, esiliato dal Guatemala e che ora vive ai margini delle strade di Città del Messico, e recita versi di Shakespeare. Le sue immagini vengono accostate a quelle di altri emarginati della metropoli messicana e degli Stati Uniti. L'opera ha come obiettivo quello di mostrare le guerre interne generate dalla guerra. Il sottofondo di suoni reali dei missili lanciati sull'Iraq nell'invasione del 2002 e delle esplosioni nucleari di Hiroshima e Nagasaki e musica struggente di un sax concludono il corto.
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ENCRUCIJADA (Crocevia) di Julio Ponce palmieri-Guatemala-2010
Scritto e diretto dal premiato cineasta guatemalteco Julio Ponce Palmieri e che vede come protagonisti Fernando Galvez e Manolo Gallardo Rubio, ENCRUCIJADA racconta la storia di un giovane guatemalteco che ha avuto una vita piena di ingiustizie sociali e trovandosi a un crocevia spirituale, perde la fede. Durante questa lotta interiore intensa, il giovane decide di confessarsi; non per i peccati che ha commesso, ma per quelli che commetterà.
Questo corto d'impatto signifivativo di 13 minuti è stato girato a maggio del 2009, per la maggior parte nella Chiesa di Santa Catalina nella zona 1 della città del Guatemala ed anche porta una scena molto forte nel famoso cimitero General, storia che alla fine lascia un messaggio molto positivo per ogni tipo di pubblico.
Scritto e diretto dal premiato cineasta guatemalteco Julio Ponce Palmieri e che vede come protagonisti Fernando Galvez e Manolo Gallardo Rubio, ENCRUCIJADA racconta la storia di un giovane guatemalteco che ha avuto una vita piena di ingiustizie sociali e trovandosi a un crocevia spirituale, perde la fede. Durante questa lotta interiore intensa, il giovane decide di confessarsi; non per i peccati che ha commesso, ma per quelli che commetterà.
Questo corto d'impatto signifivativo di 13 minuti è stato girato a maggio del 2009, per la maggior parte nella Chiesa di Santa Catalina nella zona 1 della città del Guatemala ed anche porta una scena molto forte nel famoso cimitero General, storia che alla fine lascia un messaggio molto positivo per ogni tipo di pubblico.
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KORDAVISION di Héctor Cruz Sandoval - Cuba/Usa-2005
Lo sguardo di Alberto Díaz "Korda" e
Liborio Noval sulla Cuba che cambia.
Documentario commentato direttamente dal famoso fotografo Korda, purtroppo scomparso subito dopo le riprese, che ripercorre le immagini immortali catturate a Cuba ai tempi della Rivoluzione, tra queste quella casuale scattata a Che Guevara, diventata l'icona più famosa nel mondo. (...)
Lo sguardo di Alberto Díaz "Korda" e
Liborio Noval sulla Cuba che cambia.
Documentario commentato direttamente dal famoso fotografo Korda, purtroppo scomparso subito dopo le riprese, che ripercorre le immagini immortali catturate a Cuba ai tempi della Rivoluzione, tra queste quella casuale scattata a Che Guevara, diventata l'icona più famosa nel mondo. (...)
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EDAD PARA EL RETORNO-"Retorno"- di Carlos Altamirano-Messico-2005-5'
E' un cortometraggio sperimentale con un solo attore. La storia si sviluppa in un limbo bianco per rendere più efficace l'ambientazione del transito tra la morte e la vita. Tutti gli aspetti visivi si ottengono alla post-produzione dove vediamo il personaggio in alto-rilievo, rompere la parete e iniziare la sua evoluzione all'inverso, lo vediamo uscire dal limbo bianco in varie occasioni, e in ogni momento in cui appare, comincia la sua retroevoluzione sino a vederlo camminare a "gattoni".
Il corto è accompagnato da una voce "in off" che racconta questo processo, così anche da una musica con suoni particolari: i battiti del cuore, i respiri e diversi suoni elettronici. E' filmato in formato HD con la durata di 5 minuti e con un solo personaggio: Don Enrique.
E' un cortometraggio sperimentale con un solo attore. La storia si sviluppa in un limbo bianco per rendere più efficace l'ambientazione del transito tra la morte e la vita. Tutti gli aspetti visivi si ottengono alla post-produzione dove vediamo il personaggio in alto-rilievo, rompere la parete e iniziare la sua evoluzione all'inverso, lo vediamo uscire dal limbo bianco in varie occasioni, e in ogni momento in cui appare, comincia la sua retroevoluzione sino a vederlo camminare a "gattoni".
Il corto è accompagnato da una voce "in off" che racconta questo processo, così anche da una musica con suoni particolari: i battiti del cuore, i respiri e diversi suoni elettronici. E' filmato in formato HD con la durata di 5 minuti e con un solo personaggio: Don Enrique.
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CANTAR ES PARA SIEMPRE di Carlos Altamirano-Messico- 2006-25'
Documentario sulla canzone latino americana d'autore, dagli anni '60 sino ai giorni nostri. Prende come punto di partenza il Messico, per poi ripercorrere la musica cubana, argentina, cilena, uruguyana e brasiliana nei diversi movimenti sociali e politici.(...)
Documentario sulla canzone latino americana d'autore, dagli anni '60 sino ai giorni nostri. Prende come punto di partenza il Messico, per poi ripercorrere la musica cubana, argentina, cilena, uruguyana e brasiliana nei diversi movimenti sociali e politici.(...)
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Concorso Arcoiris TV-Premio del Pubblico in Rete, Festival Trieste 2007: AÑORANZA di Carlos Altamirano-2007
Cortometraggio che affronta la tematica dell'emigrazione a partire da una metafora, nella quale vediamo persone differenti per estrazione sociale in un ponte dal quale vedono passare degli aerei: è qui che la loro ideale aspirazione all'emigrazione diventa un poema visivo nei loro occhi, mani e facce, sognando un domani migliore... vai a vedere il corto (...)
Cortometraggio che affronta la tematica dell'emigrazione a partire da una metafora, nella quale vediamo persone differenti per estrazione sociale in un ponte dal quale vedono passare degli aerei: è qui che la loro ideale aspirazione all'emigrazione diventa un poema visivo nei loro occhi, mani e facce, sognando un domani migliore... vai a vedere il corto (...)
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MIÉRCOLES DE CENIZA di Fernando Benítez-Messico-2004-5'
E' un cortometraggio di soli 5 minuti, ma significativo perchè il regista Benítez ha voluto usare la metafora del rito delle ceneri per denunciare un grave problema che sta vivendo la città di Juarez, Chihuahua, dal 1994: 4 mila sparizioni di giovani donne, di cui 450 sequestrate, violentate e uccise.
Nel corto si intravede una lunga fila "fantasma" composta da sole ragazze che entra in chiesa. Il sacerdote scrive con le ceneri, sulla loro fronte, numeri in ordine progressivo. L'ultimo è il 450.
E' un cortometraggio di soli 5 minuti, ma significativo perchè il regista Benítez ha voluto usare la metafora del rito delle ceneri per denunciare un grave problema che sta vivendo la città di Juarez, Chihuahua, dal 1994: 4 mila sparizioni di giovani donne, di cui 450 sequestrate, violentate e uccise.
Nel corto si intravede una lunga fila "fantasma" composta da sole ragazze che entra in chiesa. Il sacerdote scrive con le ceneri, sulla loro fronte, numeri in ordine progressivo. L'ultimo è il 450.
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MI VIDA SIN TI-Fernando Benítez-Messico-2006
Si tratta di un corto che parla dell'amore eterno che nasce solo dall'infanzia e viene troncato per la sparizione di uno dei due protagonisti. Racconto ambientato in una crudele raltà, come quella del Messico (Juárez) dove da tempo scompaiono minorenni.(...)
Si tratta di un corto che parla dell'amore eterno che nasce solo dall'infanzia e viene troncato per la sparizione di uno dei due protagonisti. Racconto ambientato in una crudele raltà, come quella del Messico (Juárez) dove da tempo scompaiono minorenni.(...)
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.LA REVOLUCIÓN ESPÍRITA di Alejandro Fernández- Messico-2005-72'
1910 La Revolución Espírita è un documentario che riporta al presente uno dei passaggi quasi sconosciuti che orientarono il destino del Messico verso la strada della democrazia. Possiamo vedere Francisco Ignacio Madero, presidente messicano, attraverso le sue convinzioni spirituali, come risvegliò la coscienza della società nel 1910. Ci mostra la facoltà di Madero come “medium scrivente” e come queste sue credenze influirono sulla sua vita sociale e politica, dando origine alla più grande trasformazione del XX° secolo, la rivoluzione messicana. Filmato in formato 16 mm, della durata di 72 minuti, il documentario è stato realizzato in diversi luoghi, tra i quali si evidenziano: la Francia (a Parigi e a Versailles) e il Messico ( Castillo de Chapultepec, Palacio Nacional, Parras e San Pedro de las Colonias), nello stato di Coahuila.
1910 La Revolución Espírita è un referente storico che non solo risveglia l’interesse e la polemica dalla millenaria discussione sulla morte, ma va oltre la vita spirituale; è anche un invito alla riflessione su temi validi ed indispensabili come quelli della democrazia, l’azione civile e i diritti politici. Per informazioni e contatti (...)
1910 La Revolución Espírita è un documentario che riporta al presente uno dei passaggi quasi sconosciuti che orientarono il destino del Messico verso la strada della democrazia. Possiamo vedere Francisco Ignacio Madero, presidente messicano, attraverso le sue convinzioni spirituali, come risvegliò la coscienza della società nel 1910. Ci mostra la facoltà di Madero come “medium scrivente” e come queste sue credenze influirono sulla sua vita sociale e politica, dando origine alla più grande trasformazione del XX° secolo, la rivoluzione messicana. Filmato in formato 16 mm, della durata di 72 minuti, il documentario è stato realizzato in diversi luoghi, tra i quali si evidenziano: la Francia (a Parigi e a Versailles) e il Messico ( Castillo de Chapultepec, Palacio Nacional, Parras e San Pedro de las Colonias), nello stato di Coahuila.
1910 La Revolución Espírita è un referente storico che non solo risveglia l’interesse e la polemica dalla millenaria discussione sulla morte, ma va oltre la vita spirituale; è anche un invito alla riflessione su temi validi ed indispensabili come quelli della democrazia, l’azione civile e i diritti politici. Per informazioni e contatti (...)
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DESTINOS COTIDIANOS di Fernando Lospice e Martín Castro-Argentina-2001-43'
La periferia della città è lo scenario centrale delle storie quotidiane dei diversi protagonisti.
Corse di cani in campagne lontane, carri guidati da ragazzi che arrivano in città per pulirla dai cartoni, raccolta di bottiglie per ricavare qualche pesos e auto vecchie che non vanno più...qui la vita di tutti i giorni è davvero difficile.
La periferia della città è lo scenario centrale delle storie quotidiane dei diversi protagonisti.
Corse di cani in campagne lontane, carri guidati da ragazzi che arrivano in città per pulirla dai cartoni, raccolta di bottiglie per ricavare qualche pesos e auto vecchie che non vanno più...qui la vita di tutti i giorni è davvero difficile.
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.LA FORZA DELLA VOCE- recensione di Alessandra Sciacca Banti
La dignità degli ultimi è il film-documentario di Fernando Solanas sulla crisi argentina del 2001-2002. Una pagina di storia sociale del suo paese che arriva fino al 2005, anno di produzione della pellicola. Il film è stato proiettato al cineclub Arsenale di Pisa, da venticinque anni centro della vita culturale cittadina, specializzato nella diffusione del cinema di qualità, discusso e commentato dagli stessi autori, da professori universitari, intellettuali e critici. Il cineclub ospita quelle pellicole che non trovano posto nelle grandi sale. Prime visioni, film presentati alle mostre, copie restaurate per l’occasione. Il film faceva parte del ciclo Vorrei essere libero. Il popolo argentino, protagonista del film, è libero di lottare, di ribellarsi e resistere alla corruzione e alle conseguenze devastanti di un modello economico neoliberista, imposto dal gigante americano e forse anche dall’Europa. In fondo il Mercosur è un tentativo di imitare la Comunità europea, con il libero scambio e la libera circolazione di merci e di uomini. Falsa immagine di benessere e sviluppo. Il neoliberismo negli ultimi anni, prima dell’elezione di Chavez in Venezuela, sembrava aver sostituito la stagione di lotte politiche, la teologia della liberazione, i modelli di Cuba e di Che Guevara. Una voce fuori campo, simile a un narratore onnisciente in letteratura, ci accompagna in questo viaggio attraverso la resistenza disperata di un popolo, le forme spontanee di solidarietà che nascono tra gli uomini e le donne scesi in piazza per protestare e far sentire la loro voce. La voce è il centro del film. C’è la voce corale del popolo argentino che chiede lavoro e giustizia. In città i cortei dei piqueteros: operai, impiegati, studenti. Invadono le strade di Buenos Aires, ma vengono spesso dalle baraccopoli lontane anche 30 kilometri, percorsi a piedi o in autobus. Nella Pampa la lotta dei piccoli proprietari contro le aste che mirano a creare nuovi latifondi. La voce è sempre lo strumento con cui combattere. Dalla voce corale del popolo si staccano le voci particolari di uomini e donne che raccontano la loro storia. Storie singole nella Storia sociale di un paese. Casi esemplari non solo di lotta e resistenza ma anche di creatività e intelligenza.
Cantando l’inno nazionale o pronunciando preghiere ad alta voce le contadine della Pampa, impediscono lo svolgimento delle aste che le priverebbero di proprietà che i loro avi, venuti dall’Europa all’inizio del secolo, avevano conquistato, facendone il centro della propria vita, più che una fonte (l’unica) di guadagno. Sullo sfondo dei soprusi il fantasma della dittatura. Il popolo non ha dimenticato.
Il narratore sfoglia le pagine fino all’elezione dell’attuale presidente argentino. La crisi sembra in parte superata. Grazie a quel coro di voci assordanti. Ma il finale è dedicato alle storie singole: quegli uomini e quelle donne continuano a lottare.
Tra le voci, un gesto simbolico: il militante Darío Santillán chiede alla polizia di non sparare mentre sta soccorrendo un compagno ferito e caduto a terra. Darío non ha potuto fermare la violenza. È rimasto ucciso, insieme al suo compagno. Ma i suoi assassini sono stati processati. Martín, lo scrittore che ama Cortázar ma legge anche Umberto Eco, aspetta ancora che i suoi aggressori, anch’essi poliziotti, siano puniti. L’uomo che l’ha soccorso e salvato è l’insegnante El Toba, più anziano, ideale anello di congiunzione tra la resistenza alla dittatura e la lotta contro la corruzione del presente.
Storie singole nella Storia, ma tutte con un valore simbolico. Spesso questo è il modo migliore per fare storiografia, solo scritta o accompagnata dalle immagini, come nel caso di Solanas.
La dignità degli ultimi è il film-documentario di Fernando Solanas sulla crisi argentina del 2001-2002. Una pagina di storia sociale del suo paese che arriva fino al 2005, anno di produzione della pellicola. Il film è stato proiettato al cineclub Arsenale di Pisa, da venticinque anni centro della vita culturale cittadina, specializzato nella diffusione del cinema di qualità, discusso e commentato dagli stessi autori, da professori universitari, intellettuali e critici. Il cineclub ospita quelle pellicole che non trovano posto nelle grandi sale. Prime visioni, film presentati alle mostre, copie restaurate per l’occasione. Il film faceva parte del ciclo Vorrei essere libero. Il popolo argentino, protagonista del film, è libero di lottare, di ribellarsi e resistere alla corruzione e alle conseguenze devastanti di un modello economico neoliberista, imposto dal gigante americano e forse anche dall’Europa. In fondo il Mercosur è un tentativo di imitare la Comunità europea, con il libero scambio e la libera circolazione di merci e di uomini. Falsa immagine di benessere e sviluppo. Il neoliberismo negli ultimi anni, prima dell’elezione di Chavez in Venezuela, sembrava aver sostituito la stagione di lotte politiche, la teologia della liberazione, i modelli di Cuba e di Che Guevara. Una voce fuori campo, simile a un narratore onnisciente in letteratura, ci accompagna in questo viaggio attraverso la resistenza disperata di un popolo, le forme spontanee di solidarietà che nascono tra gli uomini e le donne scesi in piazza per protestare e far sentire la loro voce. La voce è il centro del film. C’è la voce corale del popolo argentino che chiede lavoro e giustizia. In città i cortei dei piqueteros: operai, impiegati, studenti. Invadono le strade di Buenos Aires, ma vengono spesso dalle baraccopoli lontane anche 30 kilometri, percorsi a piedi o in autobus. Nella Pampa la lotta dei piccoli proprietari contro le aste che mirano a creare nuovi latifondi. La voce è sempre lo strumento con cui combattere. Dalla voce corale del popolo si staccano le voci particolari di uomini e donne che raccontano la loro storia. Storie singole nella Storia sociale di un paese. Casi esemplari non solo di lotta e resistenza ma anche di creatività e intelligenza.
Cantando l’inno nazionale o pronunciando preghiere ad alta voce le contadine della Pampa, impediscono lo svolgimento delle aste che le priverebbero di proprietà che i loro avi, venuti dall’Europa all’inizio del secolo, avevano conquistato, facendone il centro della propria vita, più che una fonte (l’unica) di guadagno. Sullo sfondo dei soprusi il fantasma della dittatura. Il popolo non ha dimenticato.
Il narratore sfoglia le pagine fino all’elezione dell’attuale presidente argentino. La crisi sembra in parte superata. Grazie a quel coro di voci assordanti. Ma il finale è dedicato alle storie singole: quegli uomini e quelle donne continuano a lottare.
Tra le voci, un gesto simbolico: il militante Darío Santillán chiede alla polizia di non sparare mentre sta soccorrendo un compagno ferito e caduto a terra. Darío non ha potuto fermare la violenza. È rimasto ucciso, insieme al suo compagno. Ma i suoi assassini sono stati processati. Martín, lo scrittore che ama Cortázar ma legge anche Umberto Eco, aspetta ancora che i suoi aggressori, anch’essi poliziotti, siano puniti. L’uomo che l’ha soccorso e salvato è l’insegnante El Toba, più anziano, ideale anello di congiunzione tra la resistenza alla dittatura e la lotta contro la corruzione del presente.
Storie singole nella Storia, ma tutte con un valore simbolico. Spesso questo è il modo migliore per fare storiografia, solo scritta o accompagnata dalle immagini, come nel caso di Solanas.